Motoperpetuo

ovvero, come prendersi gioco, in buona fede, del Presidente degli Stati Uniti

Un armeno immigrato negli Stati Uniti, tale Garabed Giragossian, che sul finire del 1917 attira l'attenzione dell'opinione pubblica coll'annuncio della scoperta della "free energy" e della conseguente macchina del moto perpetuo. Calorosamente appoggiato dai suoi compatrioti, Giragossian esterna la volontà di cedere l'invenzione al geverno degli Usa per il bene e lo sviluppo del paese; allo scopo chiede al Congresso di nominare una commissione di esperti per esaminarla. A far precipitare la faccenda nel grottesco interviene la stampa che prende a gran voce le parti di Giragossian. Agli inizi del 1918 il presidente Woodrow Wilson nomina una commissione di 5 membri per esaminare la macchina. Il responso è quanto di più ridicolo si possa immaginare: il povero Giragossian aveva scoperto il volano, una pesante ruota messa manualmente in moto e poi mantenuta tale da un piccolo motore elettrico che doveva, a suo parere, creare energia perché il motore forniva 0,05 CV mentre per arrestare la ruota occorrevano 10 CV. La commissione ammetteva la buona fede dell'armeno, pari alla sua sprovvedutezza meccanica, tacendo sulla idiozia di Congresso, Presidente, opinione pubblica e stampa tutta.

(da "Il moto perpetuo, una secolare utopia", di Enrico Gamba in KOS n. 127, aprile 1996)